in alto "Castello fatato" di Cristina Sugamele (Cristina's art)
https://www.facebook.com/CristinaArt2014/photos/pb.1382202662028425.-2207520000.1453317018./1568496843399005/?type=3&theater
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Mi ritrovo di nuovo a parlare di morale e crisi di valori: la cosa mi colpisce troppo da vicino, non posso tacere.
Sono stanca di ragazzine che tentano il suicidio perché vittime di bullismo, che definirei terrorismo psicologico e fisico, altro che "ragazzate", come tendono a sminuire di solito i genitori dei bulli (bulli a loro volta); ma la cosa più abominevole è leggere sul web commenti assurdi del tipo "i ragazzi di oggi sono troppo deboli, non sanno reagire, e il suicidio è la soluzione più semplice".
Innanzitutto, mi fa inorridire il fatto che qualcuno parli del suicidio con tanta leggerezza, quando psicologi e sociologi dopo decenni di studi e trattati sull'argomento non sono ancora riusciti a capire fino in fondo cosa possa spingere una persona a compiere tale gesto, quindi non mi pare proprio che si possa parlare di "una via d'uscita, una soluzione semplice".
Io credo invece che l'aumento esponenziale dei fenomeni di bullismo e di ragazzi che tentano il suicidio sia riconducibile alla crisi di valori che stiamo vivendo: abbiamo tolto ai bambini le fiabe che finiscono con "e vissero felici e contenti", diciamo loro che Babbo Natale non esiste, che non esiste il lieto fine, che non esiste il vero amore, che anche se lotti con tutte le tue forze la vita è dura e se ti calpesta tanto peggio per te: abbiamo tolto loro il futuro, perché gli abbiamo tolto la speranza.
Ed ecco le conseguenze, ecco cosa succede a distruggere i sogni, a definire i buoni sentimenti "fuori moda", a ridere di film come "la banda degli onesti", ritenuti ormai obsoleti e a glorificare un film Amorale (occhio, non immorale) come Maleficent: oggi onestà, sensibilità, empatia sono diventati difetti, si trova l'alibi al bullo, si è completamente perso il concetto di espiazione e redenzione, senza i quali è impossibile pretendere il perdono.
Sono convinta che tutto sia collegato in una sorta di "butterfly effect"; datemi pure dell'esagerata, io mi ritengo solo una persona empatica e insofferente di fronte a quelli che tentano di distruggere i sogni altrui solo perché loro ormai ne sono privi.
La conseguenza della mancanza di morale nei film "per ragazzi" è una delle cause del bullismo, ne sono convintissima.
E non venitemi a parlare di sfumature: a meno che non siate stati tutti bambini prodigio, sapete bene che nell'infanzia e nella pubertà tutto è o bianco o nero, le sfumature si imparano pian piano, crescendo. I bambini devono sapere cos'è il bene e cos'è il male, i genitori e la cerchia parentale dovrebbero cercare di
"spingerlo" verso il bene, ovviamente; poi crescendo i bambini capiscono che tra bene e male ci sono vari "stadi", ma non si può pretendere che un bambino piccolo ci arrivi subito e da solo.
La disillusione ha preso il posto della speranza, ed io credo che i media non dovrebbero scrollare le spalle, perché tocca ai genitori educare bene i figli: ovvio che la responsabilità principale della condotta di un minore va alla famiglia, ma i media che strumenti danno ai genitori? Come fa un genitore a tutelare in toto un figlio?
Le armi di mia madre erano le fiabe, ricche di dolore, sofferenza, cattiveria e ingiustizia, ma anche riscatto, forza d'animo, onestà e buoni sentimenti: la fiaba è alla base del percorso evolutivo, non lo dico solo io, basta aprire un qualsiasi libro di pedagogia.
Le fiabe ci insegnano che la vita è dura, hanno una morale ben precisa, anche troppo severa in certi casi, come fa Collodi in Pinocchio, che è una delle 5 fiabe essenziali per l'evoluzione del bambino, assieme a Peter Pan, Alice nel paese delle meraviglie, il piccolo principe e la storia infinita. (per approfondimenti cerca: A.Censi - La costruzione sociale dell'infanzia ).
Chiudo la mia arringa citando Gilbert Keith Chesterton: “Le fiabe non insegnano ai bambini che i draghi esistono, i bambini che i draghi esistono lo sanno già, le fiabe insegnano ai bambini che i draghi possono essere sconfitti!”